Ovvero le risorse energetiche non rinnovabili, cioè
presenti in quantità limitate e, pertanto, destinate a esaurirsi, ne fanno
parte
il carbone, il petrolio e il gas naturale.
I combustibili fossili contengono l'energia chimica che, nel passato, fu
accumulata nelle molecole organiche; quando bruciamo
il carbone, il
petrolio o il gas naturale, si ha la trasformazione dell'energia chimica
in energia termica.
IL CARBONE
Il carbone è un fossile di origine vegetale: esso si è formato dalla
fossilizzazione delle foreste dell 'Era Paleozoica (in particolare del
Carbonifero, fra 345 e 280 milioni di anni fa).
I resti vegetali, ricoperti da strati di sedimenti e sottoposti quindi a
forte pressione e alta temperatura, sono andati incontro a una progressiva
trasformazione, consistente nell'eliminazione di ossigeno, idrogeno e
azoto, sotto forma di acqua e ammoniaca, grazie alla decomposizione
operata da batteri anaerobi, con conseguente aumento della percentuale di
carbonio.
Questo processo, detto carbonizzazione, ha portato, col tempo, a carboni
sempre più ricchi di carbonio, che vengono, perciò, indicati con nomi
diversi; in base al contenuto crescente di carbonio i carboni fossili
vengono così denominati:
(tra parentesi la percentuale di carbonio presente)
Il carbone, che oggi
estraiamo, è formato
da carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto (materiale organico) e piccole
percentuali di argilla, calcite, zolfo e acqua (materiale inorganico) .
I carboni fossili hanno un diverso potere calorifico, cioè con la
combustione di 1 kg di sostanza, producono diverse quantità di calore;
quanto più è alta la percentuale di carbonio, tanto maggiore è il
potere calorifico: la lignite ha un potere calorifico di circa 4800 kca1/kg, l' antracite di circa 8000 kca1/kg.
L'Antracite e la Lignite vengono scaldate con potenti getti di aria calda
per disidratarle ed ottenere dei gas combustibili che si originano dagli
altri elementi presenti, il carbone cosi' ottenuto viene chiamato Coke, ed
è quello di maggior interesse industriale in quanto supera le 9000
kcal/kg. |
Il carbone è stato la fonte energetica più utilizzata, dall'inizio
dell'era industriale fino ai primi del Novecento, quando è stato superato
dal petrolio. Dagli anni Settanta, quando scoppiò la crisi petrolifera con il timore dell ' esaurimento delle
riserve di petrolio, il carbone ha avuto un nuovo rilancio, ma, in questi
ultimi anni, sembra nuovamente in regressione perche', fra i combustibili
fossili, è quello che genera il maggiore inquinamento atmosferico,
infatti produce ossidi di zolfo, anidride carbonica e polveri finissime,
denominate PM10, che, restando sospese in aria per molto tempo, possono
finire nei nostri polmoni col rischio di generare tumori.
Il carbone viene utilizzato per produrre acciaio ed energia elettrica, in
questo caso producendo il vapor d'acqua che alimenta le turbine .
IL PETROLIO
Il petrolio è una miscela di idrocarburi
liquidi, cioè di lunghe catene di atomi di carbonio e idrogeno, che
deriva dalla fossilizzazione di resti organici animali, in
genere del plancton, in ambiente marino.
Alla loro morte i microrganismi del plancton, caduti sul fondo, si
mescolano ai detriti inorganici, formando un fango, il sapropel; in questo
ambiente, povero di ossigeno, i batteri anaerobi iniziano la
trasformazione delle sostanze organiche in idrocarburi.
I processi di diagenesi, che trasformano i sedimenti in rocce,
determinarono la solidificazione dei fanghi con la formazione dei diversi
idrocarburi: di questi, i più leggeri risalirono nelle cavità delle
rocce fino a trovare strati impermeabili.
Le rocce serbatoio, da cui oggi li estraiamo, sono rocce porose contenenti
idrocarburi e gas, limitate superiormente da rocce impermeabili.
Il petrolio è la fonte energetica attualmente più utilizzata perche' ha
un potere calorifico molto alto: tra 10000 e 11 000 kcal/kg; esso fornisce
circa il 40 % dell'energia utilizzata nel mondo, ma i maggiori
consumatori di petrolio, cioè i paesi industrializzati, non sono i
maggiori produttori: secondo recenti studi le riserve sono in via di
esaurimento ed entro il prossimo decennio si andrà incontro ad una
nuova crisi petrolifera.
.
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Per estrarre il greggio, cioè il petrolio allo stato naturale, si
eseguono trivellazioni del suolo per raggiungere il bacino, a questo punto
la pressione dei gas presenti esercita la forza necessaria a spingerlo
fuori, ma una volta esaurita, l'estrazione del greggio per mezzo di pompe
è antieconomica, cio' comporta che la parte da noi prelevata da un bacino
non superi il 30% del totale. Per sopperire a tale inconveniente sempre
piu' spesso si inietta nel bacino acqua, con lo scopo di spingere fuori il
petrolio dal basso, in quanto l'acqua ha un maggior peso specifico e si
deposita sul fondo
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Il greggio, però, non può essere utilizzato così come viene estratto;
viene quindi sottoposto a raffinazione, cioè a processi di distillazione
frazionata, che consente di separarlo in diverse frazioni.
Il petrolio, riscaldato ad alte temperature, viene spinto in una torre di
distillazione dove, per raffreddamento, si condensano prima le parti più
pesanti, poi quelle più leggere. Le frazioni così ottenute sono:
-
frazione gassosa, (fino a 4 atomi
di Carbonio per molecola) formata da gas che vengono compressi e, resi
liquidi, vengono utilizzati come combustibili, in genere per uso domestico, industriale o per autotrazione
-
benzine, (fino a 9 atomi di
Carbonio per molecola, ma principalmente isottano) utilizzate come
combustibile per motori a combustione interna
-
cherosene, (fino a 15 atomi di
Carbonio per molecola) utilizzato come combustibili per impianti di
riscaldamento e turbine aereonautiche, navali ed elettriche
-
gasolio,(fino a 19 atomi di
Carbonio per molecola, ma principalmente cetano), è il combustibile
dei motori diesel
-
oli lubrificanti, (oltre i 19
atomi di Carbonio per molecola)usati per la lubrificazione di parti
meccaniche
-
residuo, (costituito de molecole
semisolide) da cui si ottengono bitume e asfalto
Nei prossimi anni forse potremo usare una
benzina meno inquinante; infatti i ricercatori di un ' azienda
petrolchimica americana hanno prodotto petrolio sintetico mescolando
metano e aria.
Il processo utilizzato consiste nella liquefazione del metano; esso fu
ideato dai chimici tedeschi F. Fischer e H. Tropsch nel 1923, ma venne poi
abbandonato perche' troppo costoso. Oggi questa tecnica è stata ripresa
con nuovi dispositivi che rendono l'operazione più economica.
Il vantaggio consiste nell'ottenere carburanti (benzina, gasolio e
cherosene} che, bruciando, producono solo azoto, acqua e anidride
carbonica, a differenza di quelli attualmente utilizzati che, contenendo
zolfo e metalli pesanti, quando bruciano producono ossidi di azoto e
anidride solforosa, gas fortemente inquinanti.
Il petrolio ha il vantaggio di essere facilmente trasportabile, tramite
oleodotti, navi-cisterna e autobotti, ma i suoi derivati, bruciando,
producono gas inquinanti come gli ossidi di azoto, l' anidride solforosa e
l' anidride carbonica.
IL GAS NATURALE
Il gas naturale è una miscela di
idrocarburi gassosi, formati da atomi di carbonio e di idrogeno. Il
componente principale è il metano (CH4), seguito da etano (C2H6),
propano (C3H8) butano (C4H10)
e pentano (C5H12).
Si origina insieme al petrolio, cioè deriva dalla fossilizzazione di
organismi animali in ambiente lagunare anaerobico.
Il gas naturale è utilizzato sempre di più come fonte energetica perche'
ha un elevato potere calorifico (tra 10 000 e 12000 kcal/m3) ed è molto
abbondante in natura.
Uno dei pregi del metano, che viene spesso sottolineato con lo slogan «Energia
pulita», è che esso non contiene zolfo, quindi, con la combustione, non
produce anidride solforosa che, è una delle cause delle piogge acide;
tuttavia anch'esso produce anidride carbonica (pur se in misura minore
rispetto al carbone e al petrolio) che, unitamente alle perdite di gas
durante l'estrazione e il trasporto, contribuiscono a determinare
l'aumento dell ' effetto serra.
Il metano viene estratto con trivellazioni come il petrolio e inviato, per
mezzo di enormi tubature, dette metanodotti, fino alle zone di consumo. |
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Tali gas vengono usati in campo domestico, autotrattivo e nella produzione
di energia elettrica come ed insieme al carbonee al petrolio.
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